18.05.2021
“Quando abbiamo scoperto che mamma soffriva di parkinson io studiavo ancora tango. Sarebbe stato bello passare a lei questi esercizi e ballare insieme per affrontare la malattia”. Sonia Bassi ha nella memoria il ricordo della madre nel raccontare il percorso scelto dopo il diploma che l’ha fatta diventare insegnante di tango argentino. Dopo ulteriori perfezionamenti uniti a una passione ventennale, ha portato a Ravenna la tango-terapia. Il metodo è quello conosciuto come “Riabilitango”, e a Milano, dove Sonia si è formata, è il nome di una specifica scuola. Con l’associazione Ravenna Parkinson l’insegnante ha avviato un corso che coinvolge sia i malati che i rispettivi caregiver. “Ci tenevo a trasmettere questa disciplina per aiutare chi, come un tempo mia madre, ora soffre di questo disturbo”.
Tutto nasce dal tango argentino, spiega la docente: “E’ una danza che aiuta l’equilibrio, dà benefici per la postura, si lavora sulla concentrazione e si è centrati su se stessi; in più, in tempi normali, si lavora con un’altra persona con la quale c’è un abbraccio, quello “tanguero”, che stimola il buonumore e il benessere”. Più studi scientifici, nel corso degli anni, hanno rilevato i benefici della disciplina se praticata da persone affette da patologie neurologiche. Il parkinson è una di queste, “ma gli effetti positivi - puntualizza Sonia - sono riconosciuti anche su ictus, patologie cardiorespiratorie, stati d'ansia e depressione”.
Chi è affetto da parkinson, o è vicino a chi ne soffre, sa che cosa sia il freezing: un disturbo motorio che si manifesta con una sorta di blocco improvviso. La tango-terapia aiuta ad affrontarlo. “Una delle basi del tango argentino è la camminata - continua Sonia -, si cerca di capire dove è proprio corpo, di avere una percezione di sé e del proprio peso”. In questo modo il tango stimola i pazienti a sbloccarsi, dando uno stimolo che è soprattutto mentale: “Bisogna capire dove ci si trova nello spazio, qual'è la gamba e il muscolo in movimento, e si cerca così di uscire da una situazione critica”.
Con l’associazione Ravenna Parkinson il corso ha una durata di 12 lezioni, che con la pandemia da covid-19 hanno trovato una nuova formula online, svolta durante tutto l’inverno. “Normalmente, in presenza, ci si ritrova tutti insieme e si formano le coppie, in genere fra paziente e caregiver. Tuttavia ora, per evitare contatti ravvicinati, siamo riusciti a lavorare individualmente, con esercizi abbinati a una ginnastica dolce, energetica”. Anche la musica utilizzata durante le sedute ha un effetto benefico: i timbri medio-bassi stimolano l’attività cerebrale, quella motoria, la creatività e le emozioni. Ed è come un piccolo miracolo vedere i pazienti superare i momenti di crisi con “un passo” di tango.